Resto immobile
in attesa di un impulso
un cenno
un arresto o un cedimento
Un’ attesa
un tormento
Nessun brivido
silenzio
E’ troppo pesto
troppo macero
Lo giuro "Non volevo!"
mi ripeto
"Non volevo osare troppo
Solo danzare
forse camminare"
e vado ad inciampare
in quei fili maledetti
troppe volte calpestati
troppo spesso appiccicati
in tensioni
tendenti a soffocare
tensioni a liberare
tendenti all’evasione
all’inganno all’estorsione
E resto immobile
tra dubbi e moralità
tra difese e malattie
tra follie e proiezioni
Mi afferri
mi ferisci
mi respingi poi mi cerchi
E’ la storia di una vita
-ogni volta che mi prendi
tra una parte di realtà
e quell’altra d’illusione
di ragione e fantasia-
di quest’anima di stoffa.
Corro ormai sulle ali
di una spinta immaginosa
E’ notte fonda e non fa niente
se il miraggio si allontana
E’ notte fonda e non fa niente
prima o poi la mente cede
Prima o poi
Poi
Prima
Cede
Mistral
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