costringo la notte scarna a marcire
tremando di gelo e inadeguatezza
vorrei non dover assistere
reggere confrontare
nè respingere o assecondare
contraggo le ore in frammenti
colorati e taglienti
senza passi riflessi cronache
rimasugli
assaporare
scivola lungo il mento
la gioia di attendere
il violino e l’oboe
soltanto corpi di lana
nella tragedia
temo il tempo
che scandirà l’inizio di trombe
l’azzurro e il rosso
l’attimo
e la fine
Sembra nn esserci stata serenità oggi…Eppure..