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Corpo di madre. Limiti e libertà

1 Commento 29 Ottobre 2012

credo che questo post fosse tra le mie dita da tempo.

e proprio la sua materia è confermata dalla sua lunga permanenza in bozze.

guardo le mie dita ticchettare rapidamente, con urgenza. le mie estremità toccare e creare segni. parole e immagini che esprimono più di quanto vorrebbero. invischiate nei consueti ossimori e paradossi.

da quando sono madre

il mio corpo è stato abitato

modellato

respinto

violato

leso

suggellato

sublimato.

il mio corpo è stato posseduto

abbracciato

succhiato.

questo corpo morbido e scattante.

indurito e flessibile.

questo corpo stanco e pieno di linfa vitale.

un corpo che nutre e si difende.

un corpo che brama e concede.

un corpo come tanti.

un corpo di madre. come tante.

piano riprendo un riflesso nello specchio, l’indugio di una carezza.

è un istante, goccia nell’oceano del dare.

corpo di madre che crea, che dà. la vita e il tempo.

un corpo servile e orgoglioso.

un corpo al limite del compromesso.

limite, sentiero quotidiano di prove e dinieghi.

bivio tra natura e natura.

corpo di donna e corpo di madre.

dov’è finita la libertà?

— se mai libertà fu femmina —

libertà di abitare, modellare, respingere, violare, ledere, suggellare, sublimare.

dov’è la libertà?

I tuoi commenti

1 commento

  1. maria ha detto:

    bellissimo. hai ragione, sai. e hai avuto coraggio a dirlo. essere madri è bellissimo e durissimo. un abbraccio, ti leggo sempre


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