Ehy piccolino
lo sai che ti amo più di quanto riesca a dirtelo?
scrivo meno di te, ma sono serena nel non misurare con le parole il trasporto verso la tua anima assolata e soleggiante.
sei il mio sorriso, il mio sguardo. sei quanto di più perfetto potesse venire da me.
e sei così indipendente e caparbio, così ironico senza volerlo.
ti sei preso il tuo spazio spalancando la bocca sdentata, con estrema fiducia.
e sei bello, dio quanto sei bello. bello paffuto, scattante, dolce, delicato, sonnacchioso e vispo. con quegli occhi appuntiti e profondissimi. con quelle gambe solide e determinate.
trovi già il tuo equilibrio, mio piccolo acrobata, tra me e te. sai quando esigere e quando voltarti.
sai prendere le tue scelte e sai tornare.
non ti spaventano le distanze, e hai imparato a colmarle con coraggio.
sei curioso eppure prudente.
dado, mi chiedo ancora dove fossi prima di otto mesi fa
come potessimo fare a meno di te.
mi insegni l’irrazionalità e l’astrazione
mi doni pace e comprensione
mi doni la saggezza delle cose vere.
se tuo padre è le mie radici e momo le diramazioni ansimanti verso l’alto del respiro
tu, piccolo acrobata sornione e impertinente, sei quelle meravigliose fronde ombrose e iridescenti che mi completano e mi fanno bella.
se proprio figlio mio.
Bellissimo, e basta!
“dado, mi chiedo ancora dove fossi prima di otto mesi fa
come potessimo fare a meno di te” e mentre un altra vita sta per prendersi uno spazio in questa casa, in questa famiglia, in questo cuore le tue parole mi fanno emozionare. un abbraccio
Che belli siete!
Già, mi chiedo anche io come si può fare senza, e parlo di creature che per 30 anni non abbiamo nemmeno immaginato… Che cosa meravigliosa la vita