lezioni di mammita'

Trilogia di New York

0 Commenti 21 Gennaio 2009

 

Auster è uno Scrittore. Di quelli che pur senza presunzione non riescono a tagliare il cordone ombelicale con le proprie opere e quasi le sovrastano. C’è stile, personalità, impronta decisa. E ancora quell’attraente andatura che ancheggia tra limpidezza e oscurità che t’impone un’eccitante e perversa sottomissione pur consapevole del pericolo dell’aprire porte chiuse.

Tante suggestioni, sincopi e dilatazioni in tutte le dimensioni narrative, temporali e spaziali.

Un libro, questa trilogia, che m’ha conquistato lentamente – come gli amori che resistono al tempo – proprio per quell’andatura che ha.

Una scatola cinese in cui una storia non è solo quello che appare, ma ciò che contiene e tutto ciò che non racconta. Con quel fascino che su me esercitano i libri che contengono libri e che autocelebrano quei microcosmi in cui i libri nascono, lasciandoti spiare da un cantuccio sulle loro gestazioni e lasciandoti vagare in punta di piedi tra i pertugi di questi non-luoghi in cui avviene la creazione. È come sbirciare da dietro la spalla di Dio.

Ma qui non c’è Dio. C’è un burattinaio mascherato da casualità. Dio è un uomo. Un uomo che brancola anch’esso nel tessuto intricato di realtà e proiezioni inciampando in uno spesso smarrimento. Il burattinaio è vittima e carnefice fino al frantumarsi finale in cui gli unici ruoli che si definiscono risultano quelli di autore e lettore. Di questi l’autore è dio. Dio che nella sua umanità non concede spiragli luminosi e illuminanti ma si lascia dietro indizi sparpagliati che dovrebbero condurre a una strada: la strada già percorsa di cui si è giunti alla fine. Ed ecco che il cerchio si chiude senza che vi si possa passare per il centro.

Per questo non vi è redenzione, ma una languida discesa verso la disfatta di carne e identità.

Un dieci pieno per un libro che non dimenticherò facilmente, che mi ha donato tantissimo, in particolare ha ristabilito per me una scala di valori letterari mostrandomi che anche il dieci c’è, ma soprattutto ha rinvigorito la mia passione e il mio amore per i libri e tutto ciò che ruota attorno ad essi, dalla scrittura, all’edizione, alla pubblicazione, alla lettura. E a tutto quello che avviene dopo dentro di noi.

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