Luci di straforo
spifferi di vite altrui
giochi pericolosi
colori sparsi
mani
i tuoi occhi
e l’odore del tuo sesso
ancora ingoio…
Uno spazio sospeso
-scatola penzoloni
cubo nero
intriso di animalità-
una porta cigolante,
orgasmo nella polvere
e poi tradimenti
parole incomprensibili
fughe viscide
volutamente distratte,
un noi gettato
lasciato lì
sulle tavole di legno
nel disordine
nel vuoto.
1 giugno 2005 – Mistral
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