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Splendore di Margaret Mazzantini #unavitadalettore

8 Commenti 07 Marzo 2014

splendore-margaret-mazzantini-recensione

In attesa di riuscire a recuperare le puntate precedenti dell’estemporanea rubrica #unavitadalettore voglio lasciare qualche appunto su “Splendore”, il libro della Mazzantini, finito qualche giorno fa, nello stordimento a vari livelli.

Mi piace molto la penna della Mazzantini, l’avevo scoperta con “Manola”, utilizzando il testo in esercizi teatrali, quando la mia vita ruotava attorno a quello, lessi “Non ti muovere” tra una notte insonne e uno strano viaggio in treno al contrario, in un periodo della mia vita zingaro e lacerante. Poi consacrai la mia devozione con “Venuto al mondo”, letto in concomitanza con la mia prima gravidanza e inzuppandolo di percezioni misteriose e copiose lacrime.

Poi negli ultimi anni ho letto poco, come detto altrove, ho centellinato le letture, perso lo slancio per l’incapacità di tenere il filo delle parole scritte e ho abbandonato anche lei. Stavo per acquistare “Splendore” appena uscito, poi sono stata lì lì per inserirlo in un grande ordine su Amazon prima di Natale, ma era come se il momento per questo libro non fosse ancora arrivato e ho letto altro, ho atteso che mi venisse a cercare. L’ho preso in biblioteca una settimana fa e l’ho aggredito in poche notti.

La sua narrazione mi conquista, la sua capacità di sintetizzare spazio, tempo ed emozione in una sola immagine mi disarma e non posso fare a meno di annotare frasi, soffermarmi sulla densità di alcune righe, focalizzare quelle parole perfettamente incastonate nella lucida e circolare maglia del suo fluire.

Ma Splendore mi ha deluso.

Ho avvertito la presenza ingombrante di una scrittrice brava eppure fuori luogo perché non ha permesso ai due protagonsti di raccontarsi davvero, di spogliarsi davvero. È paradossale perché Splendore è il racconto in prima persona di Guido che ripercorre questa lunga, controversa, ingarbugliata storia d’amore con Costantino.

Ho avvertito cliché stonati e talvolta marcati, ho trasalito su alcune espressioni artefatte e forzate, ho avuto problemi a immedesimarmi, come se Costantino e Guido non fossero sinceri. E non lo diventassero mai.

Ho avvertito il giudizio, la didascalica ricerca di un capro espiatorio per l’omosessualità, come fosse necessariamente una reazione a traumi infantili.

Ho avvertito poco amore.

I tuoi commenti

8 Commenti fin'ora

  1. firmatocarla ha detto:

    Io non l’ho letto, ma ho incontrato pareri molto contrastanti…. tra stile e contenuti, mi pare di capire.

  2. eli_miss ha detto:

    Il mio rapporto con la mazzantini è di amore/odio…. ho amato immensamente “non ti muovere” ma poi lei mi è caduta dal cuore quando ho letto “venuto al mondo”.
    Cliché stonati, espressioni artefatte e stonate, mancanza di sincerita’…. sono proprio i motivi per cui non mi è piaciuto “venuto al mondo”. Cavoli a questo punto non so proprio se provare a leggere “splendore”…
    E.

    • caia coconi ha detto:

      sai che mi chiedo quanto possa essere stato attendibile il mio entusiasmo per venuto al mondo? forse erano gli ormoni della gravidanza e non ho riconosciuto i germi che ho invece trovato lampanti in splendore…

  3. diana ha detto:

    io non la sopporto….proprio no!

  4. gabriella ha detto:

    L’ho ricevuto in regalo a Natale e attende di essere letto. Chi me lo ha donato me ne ha parlato in modo molto lusinghiero e io, per abitudine, attendo che il commento perda peso nella mia testa e nel tempo in modo da leggerlo senza pregiudizi. Mi è accaduto in passato di aver letto qualche libro spinta dall’entusiasmo degli altri e esserne uscita molto delusa!

  5. bietolina ha detto:

    Ho amato non ti muovere…
    venuto al mondo…ho letto due pagine, tre e poi l’ho archiviato…

    ora provo con questo, mi hai incuriosita


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