— chiudevo le persiane per la notte
e non era ancora buio —
le vado incontro
— sono tornata ad aprire
ed era ancora indaco sulla pietra e le palme —
chiudo gli occhi e la sento
umettare la pelle che esalava promesse d’estate.
la sottana leggera sulle gambe
sfiora ritrosie involontarie
ma l’aspetto
a piedi nudi.
lascio socchiuso.
Mi piace molto questa poesia, simile ad haiku. Esprime con la delicatezza della poesia orientale il senso dell’attesa gioiosa della bella stagione. Bellissimi i versi finali.