lezioni di mammita'

Fin qui

24 Commenti 28 Febbraio 2012

ma vuoi fermarti un attimo?

vuoi dire le cose come stanno?

sì, eccomi, ora raccolgo un po’ le idee e vi racconto. sempre di fretta e furia, eh? che chi si ferma è perduto.

le mie giornate sono scandite da ritmi molto ripetitivi, come in ogni post partum che si rispetti. poppate, cambi di pannolino, coccole, carillon e nanna, non troppa, vedessi mai…

dado è uno splendore, mi riempie il cuore e mi commuove ancora guardarlo. sta crescendo e questo mi sembra assurdo che è come se non ho abbastanza tempo per godermi le sue conquiste.

ieri ha impugnato per la prima volta il suo carillon preferito al bordo del fasciatoio e poi, persa la presa, ha tentato ancora e più volte la torsione del busto per riafferrarlo. era un miracolo star lì ad assistere a questi primi momenti di individuazione di sé: dado adesso può cambiare il mondo esterno con un gesto e la cosa sembrava provocargli una grossa eccitazione. scalciava e respirava affannosamente come a dover prendere la rincorsa e spalancava quegli occhioni languidi e profondi come se li dovesse riempire di quei colori che rincorreva.

si sbrodola di sorrisi. i primi sono stati per momo, adesso comincia a dispensarli a tutti, anche ai panni stesi sullo stendino e alla grattugia. quando sorride spalanca la bocca e diventa una mela da mordere. ho risentito quel fremito al cuore che solo il sorriso consapevole di momo mi aveva dato finora. eppure sembra tutto nuovo. una parte di me ogni giorno dimentica di essere già mamma, ogni giorno mi stupisco e sospiro come non fosse esistito nulla nella mia vita prima del due dicembre.

dado è stato male, contagiato da momo, rischiava la bronchiolite e abbiamo passato notti e giorni a respirare vapori e a praticare piccole manovre per espellere i muchi ed evitare di curarlo, già così piccolo con antibiotici. io volevo solo piangere, per giorni, stanca esausta e addolorata nel vedere quel corpicino sconquassato dai colpi di tosse. ma è stato forte e si è ripreso bene. pian piano ha anche mollato la presa, che era diventata una morsa disperata e veemente che lo ancorava a noi, pian piano ricomincia a dormire tranquillo nella sua culletta e a giocare sulla sua sdraietta.

ricomincia anche a prendere tanto peso. ciuccia tanto, ci si dedica con passione. resta attaccato al seno una ventina di minuti e tutto comincia con delicatezza, quasi volesse assaporare, annusare, prima di abbandonarsi totalmente alla sua missione di vita. e poi mi guarda, mi fissa, a volte gli scappa un sorriso e perde il capezzolo, allora lo ricerca e distoglie lo sguardo con un verso secco, non farmi distrarre che qui ne va della mia pancia, sembra mugugnare.

di notte dorme accanto a noi, nel lettone, e quando all’alba ci raggiunge anche momo restiamo stretti stretti tutti quanti a respirarci fino al suono della sveglia. nelle mattine buone.

in quelle cattive si inizia a trottare quando è ancora buio perché dado è da cambiare o si è irrimediabilmente svegliato e vuole star su, momo vuole fare colazione, fare la pipì o chiassà cos’altro. ma va bene così.

anzi va sempre meglio.

a dire il vero i primi due mesi sono stati qualcosa di molto vicino a un incubo dei peggiori. alla stanchezza fisica si univa quella mentale dovuta alla gestione delle reazioni di momo. momo dolcissimo, affettuoso e protettivo verso il fratellino, sfogava su di noi tutta la rabbia di questa rivoluzione domestica.

a parte le regressioni da manuale che abbiamo diligentemente spuntato tutte (pipì a letto, anche due o tre volte per notte, linguaggio per versi e monosillabi infantili, richieste di voler essere imboccato, vestito, cambiato sul fasciatoio) ha moltiplicato esponenzialmente i suoi già frequenti capricci, arrivando a non voler più lavarsi, mangiare, uscire, entrare, camminare, salire o scendere dalla macchina, mettere il cappello piuttosto che raccogliere un giocattolo. le parole che riecheggiavano maggiormente nella nostra casa erano: non voglio, non voglio, non voglio. alla domanda: cosa non vuoi? lui rispondeva niente, noi aggiungevamo tutto questo, probabilmente.

a volte faceva capricci soltanto per avere il pretesto di piangere e se cercavamo di contenerlo lui urlava: lasciatemi in pace, voglio piangere. mi aspettavo cose del genere da un adolescente, ma tant’è.

i momenti più dolorosi, di cui riesco a parlare solo ora, semplicemente per aver raggiunto un minimo di distanza temporale, sono stati i suoi rifiuti nei miei confronti. da manuale, certo, ma non è stato facile, totalmente immersa nel mio bagno ormonale post partum, fare la mamma razionale e non dare libero sfogo all’emotività.

il mio bambino stava soffrendo, e probabilmente ancora soffrirà, ma io non potevo fare niente, anzi, il minimo conforto che speravo di donargli con una coccola o un abbraccio, me lo negava e se lo negava. solo nella sua sofferenza. a combattere con tutte le emozioni che evidentemente gli si arrovellavano nel cuore.

ora sembra più sereno e anche gratificato dal coinvolgimento nella vita del fratellino. forse all’inizio anche le precauzioni che adottavamo per proteggere dado lo inibivano nei suoi slanci, ora siamo tutti più tranquilli.

momo non fa che parlare, parlare, parlare a dado come se dovesse spiegargli l’avvenire. gli canta le canzoncine la mattina per intrattenerlo mentre facciamo colazione tutti insieme e fa l’aiutante durante il bagnetto e il cambio del pannolino. gli legge i libri, facendoci scoprire che li sa quasi tutti a memoria, e gli insegna a fare le cose dado, non si fa la pipì addosso, si fa nel gabinetto!

in tutto questo meraviglioso succedersi di vita e amore non c’è molto tempo per me. è un momento di apnea in cui cerco costantemente e quotidianamente di impormi l’attenzione su tutto il bello. la fatica passerà.

 

I tuoi commenti

24 Commenti fin'ora

  1. MARA ha detto:

    a volte concentrarsi sul bello è difficile, quando la fatica e il sonno offuscano tutto quello che abbiamo intorno.

    Mara.

  2. bietolina ha detto:

    è una bella palestra la “mamitudine….”
    è sempre un mix di soddisfazioni, gioie ma anche ansie e stanchezza…
    La fatica passerà…vero ma a volte è anche un bene mettere nero su bianco quello che si sente dentro…
    un abbraccio 🙂

  3. Daniela ha detto:

    sei dolcissima nel raccontare tutto cio’. credo che la tua attenzione l’hai focalizzata sul giusto obbiettivo.
    Buona fortuna

  4. Mammola Blogspot ha detto:

    Un bellissimo post. Quando ero incinta di Effi avevo il terrore di non riuscire a volergli bene tanto quanto ne volevo a Tigro e poi mi sono resa conto che è proprio vero che l’amore non lo devi dividere per due figli ma è lui che si moltiplica anzi, si centuplica…ti capisco quando parli della fatica ad accettare i rifiuti di Momo nei tuoi confronti, giusto l’altro giorno ho scritto un post sull’argomento, siamo sulla stessa barca e la cosa, per me, è consolante…se ti va, ti lascio il link, magari può aiutarti a superare il momento come me ha aiutato questo tuo meraviglioso post. http://mammola-ilmondochevorrei.blogspot.com/2012/02/la-solitudine-dei-numeri-primi.html
    Un abbraccio

    • caia coconi ha detto:

      ciao mammola
      quante sfide ci mettono davanti i figli. leggendo le tue parole mi rendo conto che le difficolta’ sono dietro ogni angolo, ma se c’e’ una cosa che anche le tue parole mi confermano e’ che grazie a loro anche noi riusciamo a compiere rivoluzioni che ci fanno davvero crescere.
      grazie 🙂

  5. mammamogliedonna ha detto:

    I tuoi post sono meravigliosi.
    E mai come in questo periodo mi ci ritrovo completamente…
    sei fantastica!
    ma come fai ad esprimerMi così bene?
    un bacione a voi3!

  6. Serenamanontroppo ha detto:

    Cara dolcissima Caia, non conosco personalmente le emozioni e gli stati d’animo che tu descrivi mirabilmente in questo post, ma le ho vissute indirettamente al fianco di una carissima amica…passerà tutto, non sarà mai una passeggiata con due piccoli, ma il peggio passerà!

  7. anna in irpinia ha detto:

    Cara Caia mentre leggo questo post quasi mi scendono le lacrime, sono alla dodicesima settima, il mio Cucciolo grande ad aprile compirà tre anni e ho paura per quello che succederà quando arriverà questo nuovo membro della nostra famiglia!Come ti capisco quando parli dei rifiuti…li vivo quasi tutti i giorni quando torno da lavoro, non vuole essere abbracciati o coccolato, un modo per farmi capire che è triste/arrabbiato perchè non ci sono!Una lama nel cuore farebbe meno male.
    Spero solo di avere la forza che stai dimostrando tu…in bocca a lupo.

    • caia coconi ha detto:

      cara anna
      sarei veramente superficiale se dicessi che non e’ niente e che la vita procede come se niente fosse. almeno per noi e’ stata davvero una rivoluzione. momo, e tu che mi leggi spesso potresti saperlo, non e’ mai stato un bimbo facile, non e’ mai stato “tranquillo”, quindi venivamo gia’ da lotte intestine e braccio di ferro emotivi.
      la gravidanza di dado e’ coincisa con un’impprtante separazione tra me e momo, la fine di un allattamento abbastanza lungo e poi purtroppo dovendo stare molto a riposo per questa gravidanza mai serena ho dovuto trascurarlo un po’ e iniziare a cercare modi alternativi di stare insieme, noi che abbiamo avuto sempre un rapporto molto fisico, nel gioco, nella coccola, nel fare le cose quotidiane.
      ti confido che i primi giorni a casa neppure mi guardava, era preso da dado e piu’ io mi affannavo a mettere d aparte il piccolo per tentare qualche momento esclusivo con lui, piu’ lui mi lanciava i suoi sguardi indifferenti e andava via. proprio le lame al cuore che dici tu.
      ancora ricordo i pensieri orribili che mi frullavano nella testa e nel cuore il giorno di natale.
      pero’, pero’ PASSA. davvero, tutto si affievolisce e forse con la velocita’ proporzionata all’intensita’ con cui le crisi si sono manifestate. perche’ davvero adesso le cose vanno meglio. momo ha giornate no, ma e’ anche molto piu’ “ragionevole”.
      una cosa che ho notato e’ che i suoi capricci si manifestano e si manifestavano soprattutto in presenza di altri, cioe’ se eravamo soli noi tre, io lui e dado, era molto piu tranquillo. non so come mai, ma era cosi.
      l’unico contraltare, davvero l’unica immagine che focalizzo quando sono giu’ e che mi da’ la forza e’ vedere la loro interazione, anche quella in esponenziale crescita giorno dopo giorno. e quella dara’ la forza anche a te, ne sono certa.
      io non ho mai pensato nemmeno per un attimo che stessi togliendo qualcosa a momo con l’arrivo di dado, ho sempre visualizzato piuttosto il cambiamento, ma mai, mai, che momo avrebbe perduto qualcosa e infatti e’ stato cosi: momo ha ricevuto un fratellino, un legame per la vita. forse proprio per il fatto che io non ho mai caricato i miei gesti di questa apprensione momo non ha espresso (almeno finora) gelosia in senso stretto nei confronti del fratello. rabbia nei nostri confronti si, gli abbiamo cambiato il suo universo in equilibrio, l’unico che avesse conosciuto e sperimentato dalla nascita, ma da un certo punto di vista e’ anche positivo che la stia sfogando. la fatica la facciamo noi adulti a parare i colpi, ma in fondo siamo qui per questo.
      tutto il papiro per dirti che no, non credo sara’ facile, penso non lo sia per nessuno, ma sono le fondamenta di una ricchezza immensa per te e la vostra famiglia, pensa a questo e arriva ogni giorno a sera. poi a un certo punto mi auguro che non ci penseremo piu’. 😉
      un abbraccio forte forte

  8. Che bella che sei, cara Caia.
    E’ difficile cercare il bello quando la stanchezza e il sonno offuscano la ragione…
    Ma tua hai una sensibilità particolare e una capacità di vedere il bello e di vedere “oltre” che non è da tutti.
    Ti abbraccio forte. Ma forte forte, eh?!?

  9. polepole ha detto:

    vivo le tue stesse, identiche, esperienze, ora che Cuoricino è qui con noi. è bello sapere di non essere sole, in questa splendida avventura che è questa nuova vita… 🙂
    Un bacio, tornerò presto, anch’io…

  10. carpina ha detto:

    fin qui, insomma, tutto nella norma direi!! 🙂
    che bello rileggerti caia, che belli i tuoi cuccioli!
    forza forza, è stancante, lo so, credimi, lo so! poi passa, non ci penserai più, e ti ritroverai semplicemente due ‘fratelli molto molto belli’ (come canticchio io ai miei insomma) in giro per casa 🙂

    un affettuoso abbraccione!

    Pina

  11. anna in irpinia ha detto:

    Grazie Caia per le tue parole, mi scaldano il cuore e spero con tutta me stessa di riuscire ad affrontare la mia bis.mammità con serenità e lucidità, quella che mi è mancata al primo post partum perchè lo spettro della depressione si aggirava come un corvo sulla mia testa!
    Un abbraccio forte

  12. elena ha detto:

    grazie caia per le tue parole e per i tuoi racconti. sei brava e coraggiosa.

  13. PiccolaStella ha detto:

    Mi fai un po’ paura, così meravigliosamente vera….

  14. diana ha detto:

    Un quadro reale dello stravolgimento ormonale, di vita e quant’altro che due figli portano con se ( a volte anche solo uno!)…..passa la fatica, passerà il sonno e il tempo totalmente dedicato ai figli ci farà diventare sempre più donna e sempre più madre….il cordone non si stacca mai, ma si allenta!
    un abbraccio

  15. solitaMente ha detto:

    Io arrivo in ritardo ma leggerti è come averti qui anche ora! Che bello tutto ciò caia … nonostante i tanti sacrifici e preoccupazioni … tutto è Amore! Un bacio grande prima che l’ormone impazzito mi faccia scendere giù una lacrimuccia di commozione.

  16. Alessandra ha detto:

    Ciao Caia, ci frequentavamo virtualmente ai temi della nascita dei nostri primi cuccioli. Ti rileggo solo oggi e ti trovo bis-mamma. Lo sono anche io. Stesse sensazioni provate quando la secondogenita era appena nata. Oggi la primogenita (Giulia) 3 anni e 2 mesi, la secondogenita (Cecilia) 15 mesi. Due bimbe grandi ai miei occhi. Va tutto un po’ meglio. La gelosia di Giulia verso di me che sono la SUA mamma e non la mamma di entrambe é la mia grande lotta.

    • caia coconi ha detto:

      prima o poi devo parlare della “gelosia”, per quanto da noi non e’ (ancora) tale, ma un malessere di diversa natura. ne parlerò appena riesco.
      grazie di essere ritornata e un grosso in bocca al lupo: forza e coraggio!
      🙂


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