casa&cucina, lezioni di mammita'

A cena

7 Commenti 28 Novembre 2011


in cucina, a cena, noi tre e  NonnaPapera in visita semi permanente in attesa dell’acrobata pigrone.

erano rimasti dei pancake dalla colazione della mattina.

momo li aveva chiesti al posto della cena.

poi eravamo riusciti a tenerli come premio se avesse mangiato tutto.

alla fine ha potuto mettere le sue zampette sul piattino agognato.

la nonna: momo, ne dai uno alla nonna?

momo: mmm, nonna, sei troppo lontana! (la nonna siede all’altro capo del tavolo)

papà: allora danne uno a papà che è qui vicino!

momo: …

papà: me lo dai?

momo: a te non ti piace.

I tuoi commenti

7 Commenti fin'ora

  1. Marta ha detto:

    Ciao Caia ho scoperto da poco il tuo sito e il mondo del blog e ti devo fare i complimenti perché mi appassiona leggere le lezioni di mammità.
    Mi sono permessa di scriverti perchè appena ho visto i la foto dei pancake mi son detta anche io come momo li adoro, ma non li so fare!
    Puoi consigliarmi una ricetta? Solitamente compro il preparato al supermercato ma non vengono così belli ne buoni immagino come quelli della tua foto!
    Grazie in anticipo e buona attesa dell’acrobata
    Indefinitely mommy

  2. bietolina ha detto:

    son troppo furbi! la frase preferita di Ale?
    “non posso” 😛

  3. Viviana ha detto:

    Gentile Caia, le scrivo questo messaggio per farle un piccolo appunto. Le confesso che il titolo “lezioni di mammità” non mi piace e lo trovo un pochino presuntuoso. Sono una mamma a tempo pieno di tre piccole frugolette, mi sono documentata tantissimo e mi aggiorno continuamente su testi di pedagogia. Mi ritengo in gamba e appassionata, ma mai e dico mai mi sentirei di poter dare “lezioni” a nessuno. Non penso debba essere la visibilità che qualcuno si è ricavato a farci pensare di poter dare lezioni. Perché non chiamare la sua rubrica “consigli” o che so? “scorci” di mammità? Sarebbe meno prosopopeico, non trova? 🙂
    Quanto ai pancakes mi permetta di darle un consiglio (non una lezione) : non premi mai un bambino con il cibo. Il cibo è un alimento, un fatto culturale, ma non dovrebbe essere mai e in nessun caso inteso come merce di scambio e contrattazione.
    Spero che questo mio intervento non l’abbia offesa, ho provato a scriverle in privato , ma la pagina dei contatti non funzionava. E penso che chiunque scriva pubblicamente sappia o si aspetti che possa andare incontro a posizioni dissenzienti. La saluto, buon lavoro.
    Viviana

    • caia coconi ha detto:

      ciao viviana
      intanto ti do del tu e ti prego di abbandonare questa formalita’ nei miei confronti, non e’ necessaria 🙂
      non preoccuparti, non sono assolutamente offesa dal tuo commento, il mio blog e’ un bel posto di scambio, e nei limiti dell’educazione ci si scambia sempre consigli ed esperienze.
      per quanto riguarda il titolo di questa parte di blog, che tra l’altro era il titolo del mio vecchio blog, non e’ mai stato frainteso nella maniera in cui l’hai letto tu, visto che ho sempre scritto le mie esperienze e aperto il mio vissuto ai lettori, e piuttosto ho sempre raccontato le lezioni di mammita’ che mio figlio, e ora i miei figli, mi danno, non quelle che potrei impartire io.
      comprendo il fraintendimento perch’e’ immagino che tu mi segua da pochissimo, ma sono contenta di aver avuto il pretesto per ribadire questo concetto che in effetti per chi non mi conosce e non mi legge da “sempre” puo’ sfuggire.
      riguardo la merce di scambio non mi dilungo perche’ e’ chiaro che tu abbia letto solo i post recenti e non abbia idea di cosa sia stato il nostro approccio all’alimentazione e quindi sforerei i caratteri consentiti da un commento.
      nel caso specifico tra l’altro mi sembra comunque una cosa normale non concedere a un bambino di cenare con dei pancakes, ma dare loro il giusto ruolo all’interno di un pasto: quello di dessert. se non ha fame di pasta e carne (faccio per dire) non e’ il caso che si abbuffi di dolci per gola. viceversa, a stomaco pieno, avendo mangiato una cena equilibrata, avra’ il posticino per una coccola dolce, se avra’ ancora fame. e’ il mio approccio, nell’ottica molto piu’ vasta di cio’ che penso del cibo e dello stare a tavola, semplicemente. non certo una lezione per nessuno.
      un abbraccio


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