oggi piove
oggi ci si poteva riparare ovunque
ma al guggenheim ci si poteva anche perdere
nelle spire di un percorso
tra forme e corpi,
architetture e figure umane che si confondono.
corpi che si nascondono e ambienti che si svelano
strutture totemiche ma non primitive
composite e contenitive
come individualità inconciliabili,
essenze di incomunicabilità.
composte di tasselli ereditati dall’infanzia
ed eletti a nuova identità
non necessariamente adulta
bensì giocosa, ammiccante
quando non snaturata in un tentativo
di ordine serioso e razionale
forme sferiche
bolle voluttuose
protuberanze tondeggianti
che stanno
come fatti o ricordi
isolati fino a riapparire
in un paesaggio lunare
o fra distese di velluto a luci rosse
che raccontano un passato doloroso
accessibile solo attraverso un sacrificio estremo.
il simulacro di un amore
la distruzione del padre
è un passaggio nella memoria
in cui le atmosfere sono racchiuse
in paraventi fatti da porte che si ripiegano su se stesse.
talvolta lasciano spiragli da cui osservare,
talaltre fessure da cui spiare,
o riflessi di specchi attraverso i quali riordinare
e curve, contenitori, tessuti sfilacciati,
legno e metallo recuperato
visioni domestiche reinventate,
condensate dietro un vetro appannato
o sotto strati di polvere accumulata
mani che significano
che legano il ricordo al cuore
scale che si attorcigliano su se stesse
gradini che portano più su
semplicemente dal fuori al dentro
un dentro circoscritto,
sempre contanuto tra grate e assi di legno.
talvolta s’insinua la follia
(in una camicia, in una tazza)
sfuggito al controllo,
ma tutto è risolto in uno spazio
che nell’insieme si regge
tanto per un profondo equilibrio interno
quanto per una forte motivazione interiore
Louise Bourgeois — retrospective of an artist
"it’s not so much
where my motivation
comes from
but rather
how it manages
to survive"
nonostante la forte carica emotiva che la temporanea richiedeva e risvegliava
la parte permanente — appunto vissuta ahimè ad uno stadio molto più superficiale —
mi ha lasciato una chicca
di quelle che passi e realizzi dopo
rigiri la testa di scatto e zacchette
coup de foudre
Le moulin de la Galette di Pablo Picasso
cappellini, labbra rosso lacca e lampioni illuminati.
c’è qualcosa di più struggentemente francese
e più nostalgicamente europeo?
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