
Giungo al tuo cospetto
e i giorni di rabbia contenuta
come brace accudita
in quel luogo buio
che una volta hai invaso
improvvisamente placano l’ardore
E solo il tuo sguardo
sfuggente e triste
mi riempie gli occhi
Nulla oltre al tuo polso
mi sfiora dentro
seppur senza contatto
E come volatile soggiogato dall’ignoto
con rapida andatura
dall’istinto sostenuto in aria
ingannato dai riverberi
trova in una ragnatela
barriera e prigionia mortale
così Ofelia parole di miele
occhi disciolti in immagini prostrate
tra fantasia e troppo tangibili proiezioni
trova il baratro
di promesse dimenticate
e liquide voragini ormai inaridite
E quanto ancora
parole taciute
sguardi negati
resteranno in bilico
sul quotidiano non assuefatto
nè profondamente compreso?
Forse le battute mancanti
in un’ ora fresca e fiorita
saranno pronunciate
e il velo soffice che merita
avvolgerà la sognante Ofelia
intenta e scevra dall’ostilità.
la mia dolce coccolina non solo è un fiore profumato,raro e prezioso ma anche una poetessa raggiante d’idee, d’amore e fantasia.ti voglio il bene più grande che c’è!!!